Aikido

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¦Meteor«
view post Posted on 14/3/2010, 22:13     +1   -1




Visto che pratico tutt'ora questo sport, lo convido con voi!

L'aikidō 合気道 o anche 合氣道 (usando un kanji più antico) è una disciplina psicofisica giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budo giapponese di cui principalmente: "ken" (spada), "jo" (bastone) e "tanto" (il pugnale).
I praticanti sono chiamati aikidōka (合気道家).


CITAZIONE
La finalità dell'Aikido non è rivolta al combattimento né alla difesa personale, pur utilizzando per la sua pratica uno strumento tecnico che deriva dal Budo, l’arte militare dei samurai giapponesi; l’Aikido mira infatti alla “corretta vittoria” che consiste nella conquista della “padronanza di sé stessi” resa possibile soltanto da una profonda conoscenza della propria natura interiore.



Nell'Aikido trova piena applicazione il tipico concetto orientale del principio di non resistenza nella sua più alta espressione, il quale esprime esattamente il concetto opposto del noto principio occidentale Frangar Non Flectar. È importante però evidenziare come il concetto di non resistenza non significhi restare imbelli nei confronti di un ipotetico avversario; significa invece che la scelta fondamentale e prioritaria fra tutte le opzioni possibili volte alla risoluzione di un conflitto, consiste innanzi tutto nella ricerca della massima conservazione della propria integrità fisica, la quale è possibile solamente quando ci si faccia scivolare di dosso il peso del conflitto senza subire le conseguenze che derivano dalla contrapposizione forza contro forza.

Il tipico esempio orientale del ramo del salice che flettendosi sotto il peso della neve abbondante se la fa scivolare di dosso lasciando che cada a terra per effetto della stessa azione del suo peso ed in questo modo si mantiene ben integro e vegeto, simboleggia giustamente il principio di non resistenza, al contrario del ramo della quercia che invece, non potendo sopportare lo stesso carico di neve e non volendosi piegare, si spezza e muore.

Nella tradizione giapponese della trasmissione della conoscenza dell’Aikidō, il Maestro spiega l’Aikidō attraverso le parole, fornendo la visualizzazione razionale della tecnica rivolgendosi alla mente ed alla comprensione intellettuale dell’allievo che quindi apprende la spiegazione della tecnica con la mente ed il Maestro insegna invece l’Aikidō attraverso il corpo con l’esempio della propria pratica sul tatami, fornendo la visualizzazione dell’esecuzione concreta e fisica della tecnica, trasferendo 以心伝心 “I shin den shin” all’allievo la corretta dinamica fisica della tecnica attraverso la comunicazione del corretto impulso interiore e della corretta postura della mente e dell’animo, che costituiscono il presupposto ed il fondamento dell’efficacia dei movimenti.

Solamente il trasferimento diretto della capacità fisica e concreta di esecuzione della tecnica al di là della sua razionalizzazione e comprensione intellettuale, ha la capacità di generare nell’allievo il corretto apprendimento della tecnica attraverso la ricerca dell’imitazione del Maestro, sia nel movimento del corpo sia nell’azione del kokyū impresso dal Maestro allo svolgimento dell’azione dinamica della propria tecnica.
L’ideogramma 心 shin significa cuore, mente, spirito.
以心 I shin significa di cuore o dal cuore, dalla mente, dallo spirito.
伝心 den shin significa dire al cuore, dire alla mente, dire allo spirito.
L'espressione 以心伝心 I shin den shin significa dunque trasmissione per partecipazione diretta del proprio animo, per coinvolgimento diretto nel medesimo sentire, al di là delle parole, fra Maestro ed allievo.

Ciò significa che non si può trasmettere la conoscenza dell’Aikidō solamente con le parole ed i concetti, cioè con delle spiegazioni razionali di tipo cattedratico così come l’insegnamento è normalmente inteso da noi in occidente. Nella tradizione delle discipline orientali e del’Aikidō in particolare, la trasmissione della conoscenza appartiene invece alla sfera più sottile e più profonda del sentire, cioè del proprio intimo modo di essere non solo sul tatami ma nella stessa vita quotidiana e del modo di porsi in relazione alla pratica.

Il Maestro deve dunque avere la capacità non solo di spiegare razionalmente ai suoi allievi le tecniche di Aikidō, ma deve soprattutto essere in grado di insegnarle attraverso la dimostrazione della dinamica del proprio corpo, nell’azione fisica e concreta di fornire l’esempio di come la tecnica deve essere eseguita.

Video Illlustrante Un "incontro" di Aikido:



Divisa dell'Aikido:

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Un gran bello sport!

Mata ne~
 
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