Hapkido, storia

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aris73
view post Posted on 10/11/2008, 15:41     +1   -1




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simbolo dell'Hapkido

L'Hapkido (o Hap Ki Do, 합기도 in hangŭl, 合氣道 in hanja) è un'arte marziale coreana. In lingua coreana, Hap significa "coordinazione" o "unione"; Ki descrive l'energia interna, lo spirito, la resistenza, o la forza; e Do significa "arte" o "via".
Hapkido viene quindi tradotto letteralmente come "unione-energia-via", ma è più spesso reso come "la via della coordinazione dell'energia" o "l'arte della coordinazione della forza"; il nome, così come l'arte marziale, è affine e derivante dall'Aikido giapponese fondato dal Maestro Morihei Ueshiba (植芝盛平). Condivide i principi di armonia tra aggredito (ruolo di Uke) e aggressore(ruolo di Tori). L'Aikido incentra la sua principale attenzione al centro del corpo dei due avversari che, fondendosi, formano un centro "sociale" di cui il Tori fa tesoro, appropriandosene e neutralizzando l'aggressore con l'impiego delle sua stessa forza.
L'Hapkido impiega leve, punti di pressione, proiezioni, calci e altri colpi principalmente per la difesa personale. I praticanti di Hapkido imparano a usare e controllare il loro peyang e quello di colui che attacca. Questo perché l'Hapkido enfatizza i movimenti circolari, i movimenti senza opporre resistenza e il controllo dell'avversario.
Benché l'Hapkido contenga sia tecniche di evasione che techiche di entrata, la fine di molte situazioni consiste nell'avvicinarsi all'avversario per effettuare colpi a breve distanza, leve o proiezioni. Il praticante di Hapkido cerca quindi di avvantaggiarsi attraverso tecniche, cercando di evitare l'uso di forza contro forza.

by wikipedia

Hapkido
Vi fu un tempo in cui, in Giappone, il nome dei Takeda risuonava dalle spiagge assolate di Aki ai boschi freddi e selvaggi di Dewazansan; poi vennero i grandi “signori della guerra” ed epoche in cui il numero di miliziani o gli acri di terra posseduti davano più potere a una famiglia della velocità della spada. Ma l’arte non muore, finché un uomo, anche un solo uomo, si fa suo portatore, si fa arte egli stesso. Lo stile di combattimento dell’eroica famiglia Takeda, il daito ryu, uno dei più antichi ed efficaci sistemi con tecniche a mani nude della storia giapponese, giunse all’alba del XIX secolo nelle mani di un uomo estroso di nome Sokaku. Costui fu probabilmente uno dei maestri che più influenzarono Ueshiba Morihei, il fondatore dell’aikido. E non è un caso se la parola giapponese aikido, in coreano si traduce hapkido, perché all’inizio del ‘900, tra i numerosi allievi di Sokaku vi era un uomo di nome Yoshida Tatujutu. Ebbene, dopo aver studiato diligentemente il daito ryu, Yoshida nel 1954 si trasferì a Seul, in Corea, dove il suo nome si trasformò in Choi Yong Sool e dove il suo daito ryu avrebbe incontrato gli stupefacenti calci coreani; nel garage in cui Choi insegnava, infatti, giunse un giorno con la propria sfida Sea Oh Choi, un esperto di tang soo do. Sea ne uscì sconfitto, eppure convinse il maestro giapponese della validità del proprio stile; a tal punto che lo stesso Choi Yong Sool, con l’aiuto suo e dell’allievo prediletto Ji Han Chei (già esperto anch’egli di stili coreani), studiò un nuovo metodo connotato da un modo particolarmente fluido di usare il corpo, simile all’aikido giapponese. E infatti il nome dato alla nuova arte fu hapkido, che altro non è se non una traslitterazione in coreano dei caratteri della parola giapponese. Come nell’aikido, il praticante inizia il percorso d’apprendimento con semplici tecniche di difesa da varie prese, aggiungendo presto tecniche di mano. L’addestramento prosegue quindi prendendo in considerazione attacchi e difese che riguardano pressoché ogni segmento corporeo e un gran numero di tecniche utili, fino a giungere a uno degli argomenti più difficili, la difesa da coltello. La caratteristica dell’hapkido è sempre la combinazione delle tecniche corpo a corpo più tipiche del ju jutsu con quelle di percussione (soprattutto i calci) di arti coreane come il tang soo do, nel tentativo di formare un combattente completo. Ci sono più di 50 tipi di calcio nell’arte, portati con ogni parte del piede e in ogni posizione possibile. Essi non vengono mai eseguiti frustati, poiché si preferisce ottenere una maggiore potenza non interrompendo il flusso continuo di movimento della gamba. In base a quella che sembra una caratteristica dominante delle scuole coreane, il praticante di hapkido usa misurare la potenza e l’efficacia dei propri colpi tramite la rottura di tavolette di legno; tuttavia, egli non baserà la propria prova tanto sul condizionamento degli arti (che questo metodo non prevede), quanto sulla concentrazione e focalizzazione mentale: immaginare l’arto che penetra la materia, questa è la chiave delle sue tecniche di rottura. Molto interessante il metodo d’insegnamento dell’hapkido, in base al quale la lezione vera e propria è preceduta da un’ora di addestramento in cui i praticanti avanzati guidano i principianti nelle tecniche di caduta utili a preservare il proprio corpo dai traumi fin dai primi allenamenti.
La lezione vera e propria ha invece inizio con tecniche di respirazione, che, accompagnate da esercizi isometrici, hanno come scopo lo sviluppo del ki, l’energia vitale. Agli allenamenti sono condivisi da tutti gli allievi della scuola, a prescindere dal grado, e sarà solo al momento delle tecniche in coppia che i praticanti si divideranno a seconda del colore di cintura. I quali sono bianco, blu, rossa, e nera. Per ottenere quest’ultima, possono essere sufficienti dai 18 ai 24 mesi di pratica diligente. Malgrado il periodo non lunghissimo, da una cintura nera si dovrebbe comunque aspettarsi che sia in grado di difendersi senza problemi da un avversario singolo. In seguito il programma d’addestramento prevede la difesa da attacchi multipli, le tecniche di pressione e percussione su centri nervosi e l’uso di bastoni di varia lunghezza. Ancora una volta, nonostante l’hapkido sia un miscuglio di metodi diversi, risulta assai efficace contro gli attacchi più disparati, tanto da farne un sistema di autodifesa ideale.


by
samuraiservice.it



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Yong Shul Choi il fondatore dell' Hapkido.
 
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