KENDO

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aris73
view post Posted on 12/12/2008, 13:58     +1   -1




CRONOLOGIA STORICA
Di seguito diamo una breve cronologia della storia del kendo.
1895 venne fondato a Kyoto il Dai nihon butokukai, dove si praticava e insegnava uno stile di shinai-geiko chiamato gekken (spada austera), mentre altre istituzioni favorivano una disciplina più sportiva definita kendo. Il Dai nihon butokukai regolava i gradi di esperto dividendoli in cinque gradi dan. I titoli più ambiti erano tuttavia quelli di insegnamento: renshi, kyoshi e hanshi. La grande importanza del Dai Nihon Butokukai nello sviluppo e nella diffusione del kendo è stata molto sminuita a causa del coinvolgimento politico di detta organizzazione, considerata ultraimperialista. Il kendo kata: venne elaborato nel 1906 al Butokukai da esperti dello shindo munen ryu, musashi ryu, jikishin-kage ryu e kyoshin meichi ryu.
Il kata da loro elaborato si chiamava dai nippon teikoku kendo kata e comprendeva nove tecniche con la spada lunga e tre con la spada corta. Con poche modifiche (1912) è diventato il nihon kendo no kata.

1912 viene creata la scuola di perfezionamento del butokukai chiamata Budo senmon gakko, che diventa il centro culturale delle arti marziali.
La prima Federazione universitaria è stata fondata a Tokio nel 1906 per opera dei Watanabe Noburobu.

1928 nasce la Federazione di kendo giapponese il cui primo presidente fu Fukuda Masataro.

1934 il kendo diventa obbligatorio per le ultime classi delle scuole primarie. L’occupazione americana del Giappone porta a una proibizione della pratica delle arti marziali; per il kendo si riprende la pratica in modo puramente sportivo sotto il nome di shinai kyogi, fino alla creazione dello Zen nippon kendo renmei nel 1952.

1957 la Znkr porta i gradi di dan da cinque a dieci.

1957 e 1962 il kendo viene reso obbligatorio nelle scuole.

1967 viene tenuto il primo torneo internazionale a Tokio.
1970 viene fondata la Federazione internazionale (Ikf) in occasione dei primi Campionati mondiali a Tokio e a Osaka. Da allora i Campionati mondiali vengono tenuti ogni tre anni:

1973 Los Angeles e San Francisco, Usa

1976 Milton Keynes, Gran Bretagna

1979 Sapporo, Giappone

1982 San Paolo, Brasile

1985 Parigi, Francia

1988 Seul, Corea

1991 ..... , Canada
1994 Parigi, Francia

1997 Kyoto, Giappone

In Italia, come spesso succede, il kendo ha mosso i primi passi in località diverse, dove delle scuole si sono sviluppate autonomamente e all’insaputa le une dalle altre. Senz’altro una delle prime scuole fu a Cava dei Tirreni, dove il maestro Infranzi fungeva da punto di riferimento per i maestri giapponesi di arti marziali in Italia.
Nel Nord, al Busen di Milano, Kenshiro Abbe aveva impartito delle nozioni di kendo, ma il vero sviluppo si ebbe con Alexander Kimura che teneva alla fine degli anni Sessanta dei corsi regolari a Torino e a Milano.
I primi gradi dan vennero dati da una commissione giapponese capitanata da Kasahara, segretario generale della Federazione.
Claudio Regoli


KENDO
Riconoscibile a prima vista per le pittoresche armature (queste e il baccano della sala di pratica sono le impressioni più forti percepite dal profano) il kendo è la scherma giapponese di sala come si è evoluta dalle antiche scuole di scherma con la spada giapponese.
All’origine sviluppato per permettere agli epigoni delle scuole antiche di “combattere” senza pericolo, si è trasformato in una disciplina a titolo proprio. Anche se lo spirito è rimasto lo stesso, il kendo moderno presenta alcune differenze dal combattimento sul campo di battaglia: i colpi, o meglio i bersagli sono stati limitati a quelli che possono dare una vittoria istantanea completa, e cioè i fendenti alla testa o men, i fendenti al ventre o do, il taglio del polso avanzato: kote, e la stoccata alla gola: tsuki.
Altra importante differenza è che i movimenti del kendo sono stati adattati a un pavimento liscio ed elastico, e infine una certa ritualizzazione per cui il colpo valido deve essere dato correttamente con l’ultimo terzo della spada, sul giusto bersaglio e con un’unione di tecnica, spostamento del corpo e giusta intenzione (simboleggiata dal grido), e infine mantenendo l’attenzione sull’avversario anche dopo il colpo (zanshin).

 
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