Brasile, no a estradizione Battisti, Italia ricorrerà all'Aia

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crezì
view post Posted on 9/6/2011, 07:39     +1   -1




Brasile, no a estradizione Battisti, Italia ricorrerà all'Aia



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BRASILIA/ROMA (Reuters) - La Corte suprema del Brasile ha deciso ieri sera di non estradare in Italia Cesare Battisti, l'ex militante di estrema sinistra condannato per omicidi commessi negli anni '70, e ne ha ordinato l'immediata scarcerazione. Il governo italiano ha risposto che ricorrerà alla Corte dell'Aia perché Brasilia non ha rispettato gli obblighi internazionali.

La decisione, che avalla quella presa lo scorso anno dall'ex presidente brasiliano Luiz Iniacio Lula da Silva, ha suscitato "il vivo rammarico" del presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

"La decisione non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti", ha detto il premier in una nota.

"L'Italia, pur rispettando la volontà del Tribunale Supremo Federale, continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano due Paesi accomunati da legami storici di amicizia e solidarietà", ha concluso il premier italiano.

Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato che l'Italia "intende attivare immediatamente ogni ulteriore possibile meccanismo di tutela giurisdizionale presso le competenti istituzioni multilaterali, e in particolare presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale".

L'ex militante di estrema sinistra era stato condannato in contumacia in Italia all'ergastolo per quattro omicidi commessi nella stagione del terrorismo negli anni '70.

Battisti è scappato dal carcere nel 1981 e ha vissuto per diversi anni in Francia, ma è fuggito ancora quando Parigi ha approvato la sua estradizione nel 2006. E' stato arrestato successivamente in Brasile, dove è rimasto in carcere per circa quattro anni durante la causa legale intentata dall'Italia per l'estradizione.
 
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